Il progetto europeo EMSODEV renderà più facile analizzare gli effetti dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento sull’ambiente marino profondo grazie all’ottimizzazione del flusso di dati acquisiti dagli osservatori marini. Il progetto, finanziato nell’ambito di Horizon 2020, è portato avanti da dieci Paesi europei sotto il coordinamento dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Il progetto EMSODEV (European Multidisciplinary Seafloor and water-column Observatory DEVelopment) si propone di potenziare e ottimizzare il flusso di dati acquisiti dagli oceani e di renderli fruibili a una vasta platea di utenti, per migliorare lo studio dell’ambiente oceanico e delle sue interazioni con l’atmosfera terrestre. Il lancio del nuovo progetto segna la piena operatività dell’infrastruttura di ricerca europea EMSO (European Multidisciplinary Seafloor and water-column Observatory) per il monitoraggio delle profondità marine e delle colonne d’acqua, rappresentata da una sistema di 11 osservatori marini e 4 siti test disseminati nelle acque europee, dall’Artico all’Atlantico, passando per il Mediterraneo e il Mar Nero. A gestire l’intera infrastruttura è il consorzio europeo EMSO-ERIC (European Research Infrastructure Consortium) cui partecipano 10 Paesi europei tra cui l’Italia, che gestisce gli osservatori di competenza e coordina la partecipazione degli enti di ricerca nazionali attraverso l’INGV. Uno dei punti di forza del progetto sarà lo sviluppo e la messa in opera di un nuovo modulo di monitoraggio denominato EGIM (EMSO Generic Instrument Module) che, installato negli osservatori, renderà omogenea gran parte dei dati acquisiti e ne faciliterà il confronto, aprendo nuove opportunità al settore della ricerca e dell’industria. Oltre all’Italia, al progetto EMSODEV prenderanno parte anche enti di ricerca di Francia (Ifremer), Grecia (Hellenic Centre for Marine Research), Spagna (Consejo Superior de Investigaciones Cientificas), Regno Unito (National Oceanographic Center Southampton), Irlanda (Marine Institute), Germania (University of Bremen – MARUM), Portogallo (Instituto Português do Mar e da Atmosfera) e Romania (GeoEcomar), assieme a due imprese private con sede in Irlanda (SLR Consulting) e Italia (ENGINEERING- Ingegneria Informatica SpA).